PIANO B 4.0 | 9.2 Aumentare la produttività  idrica


Per evitare che le carenze idriche compromettano la produzione alimentare, il mondo ha bisogno di uno sforzo per accrescere la disponibilità  di acqua simile a quello che nella seconda metà  del XX secolo fece triplicare la produttività  dei suoli. Poiché sono necessarie 1.000 tonnellate di acqua per produrre una tonnellata di cereali, non sorprende che il 70% dell’acqua utilizzata nel mondo sia destinata a usi irrigui. Di conseguenza, migliorare l’efficienza dell’irrigazione è un elemento centrale nella più ampia problematica dell’incremento della produttività  idrica.25

I dati riguardanti l’efficienza dei progetti relativi alle acque di superficie, ovvero di dighe che forniscono acqua agli agricoltori attraverso reti di canali, dimostrano che non si riesce mai ad arrivare a una resa del 100% semplicemente perché una parte dell’acqua evapora, un’altra frazione ritorna nelle falde e un’altra ancora si disperde. Sandra Postel e Amy Vickers, analiste delle politiche idriche, hanno rilevato che “l’efficienza irrigua delle acque di superficie varia tra il 25 e il 40% in India, Messico, Pakistan, Filippine e Tailandia; tra il 40 e il 45% in Malesia e Marocco e tra il 50 e il 60% in Israele, Giappone e Taiwan”.26

L’efficienza irrigua dipende dal tipo e dalle condizioni dei sistemi di irrigazione, oltre che dalle caratteristiche del suolo, dalla temperatura e dall’umidità . Nelle regioni calde e aride, l’evaporazione dell’acqua è molto più rilevante che non in quelle più fredde e umide. In un congresso del maggio 2004, il ministro delle risorse idriche cinese Wang Shucheng illustrò i piani per incrementare l’efficienza irrigua dal 43% nel 2000 al 51% nel 2010, fino al 55% nel 2030. Il progetto comprendeva l’aumento del prezzo dell’acqua, la fornitura di incentivi per l’adozione di tecnologie di irrigazione più efficienti e lo sviluppo di istituzioni locali per gestire questi passaggi. Secondo Wang, il raggiungimento di questi obiettivi avrebbe assicurato la futura sicurezza alimentare in Cina.27

Incrementare l’efficienza dell’irrigazione normalmente significa passare dai sistemi a inondazione, o a solco, all’irrigazione per aspersione, che imita la pioggia, o a gocciolamento, il sistema più efficiente in assoluto. Il passaggio dai sistemi a inondazione o a solco a quelli con diffusori a bassa pressione comporta una riduzione stimata del consumo di acqua del 30%, mentre il passaggio al sistema a goccia dimezza i consumi di acqua.28

I sistemi a goccia incrementano i raccolti perché forniscono acqua costantemente e azzerano quasi del tutto l’evaporazione; pur assicurando un’alta efficienza idrica richiedono molta manodopera, e sono quindi adatti ai paesi con abbondanti disponibilità  di lavoro e scarsità  d’acqua. Alcune nazioni poco estese come Cipro, Israele e la Giordania utilizzano in forma intensiva il sistema a gocciolamento. Fra i tre più grandi produttori agricoli, questa tecnologia estremamente efficiente viene utilizzata per l’1-3% delle terre irrigate in India e Cina, per il 4% negli Stati Uniti.29

Di recente, i sistemi a gocciolamento di piccole dimensioni, in pratica un secchio con un tubo flessibile di plastica per distribuire l’acqua, si sono diffusi per l’irrigazione di piccoli orti con circa un centinaio di piante (una superficie di circa 25 metri quadrati). Alcuni sistemi leggermente più grandi irrigano fino a 125 metri quadrati. In entrambi i casi i serbatoi sono leggermente rialzati, in modo che l’acqua possa essere distribuita sfruttando la gravità . Si stanno diffondendo anche strutture di grosse dimensioni che si avvalgono di tubature in plastica facilmente rimovibili. Questi sistemi si ammortizzano in genere entro un anno dall’acquisto grazie alla riduzione dei consumi di acqua e all’incremento dei raccolti che determina un’impennata negli introiti dei piccoli proprietari.30

Sandra Postel sostiene che la combinazione di queste tecnologie consentirebbe di irrigare in modo efficace 10 milioni di ettari di suolo indiano, quasi un decimo del totale. Lo stesso vale per la Cina, che sta attualmente ampliando le aree irrigate con i sistemi a goccia per risparmiare la scarsa acqua disponibile.31

Nel Punjab, dove vengono effettuati doppi raccolti di frumento e riso, il rapido crollo dei livelli delle falde freatiche registrato nel 2007 ha indotto la State Farmers’ Commission (Commissione agricola statale) a raccomandare il rinvio della semina del riso dal mese di maggio a fine giugno o anche ai primi di luglio. Ciò dovrebbe ridurre il consumo di acqua per l’irrigazione di circa un terzo, poiché la semina coinciderebbe con l’arrivo del monsone. Questa riduzione nell’utilizzo dell’acqua sotterranea dovrebbe contribuire alla stabilizzazione delle falde, che in alcune zone dello stato sono scese da 5 metri sotto la superficie a 30 metri di profondità .32

I cambiamenti istituzionali, in particolare il trasferimento della responsabilità  della gestione dei sistemi di irrigazione dalle agenzie governative alle associazioni locali degli utenti, possono facilitare un uso dell’acqua più efficiente. In molti paesi gli agricoltori si stanno organizzando a livello locale per assumersi questa responsabilità  e, poiché hanno un interesse economico nella miglior gestione possibile dell’acqua, tendono a svolgere i loro compiti meglio di quanto possano fare le distanti istituzioni governative.

Il Messico è all’avanguardia nello sviluppo di associazioni di utenti di servizi idrici. Nel 2008, le associazioni di agricoltori gestivano più del 99% delle aree irrigate nelle zone a gestione pubblica. Un vantaggio che questo cambiamento ha comportato per lo stato è la riduzione dei costi della manutenzione dei sistemi di irrigazione, che sono sostenuti localmente, alleviando così il peso per l’erario. Ciò significa che le associazioni devono spesso spendere di più per l’irrigazione; tuttavia, gli incrementi nei raccolti derivanti dalla gestione diretta delle forniture idriche sono sufficienti a compensare i maggiori esborsi.33

In Tunisia, dove le associazioni di utenti gestiscono sia l’acqua per l’irrigazione sia quella per gli usi residenziali, il loro numero è aumentato da 340 nel 1987 a 2.575 nel 1999, coprendo gran parte del paese. Nel 2009, in Cina erano presenti più di 40 mila associazioni di utenti che gestiscono le risorse idriche locali e ottimizzano l’efficienza dell’uso dell’acqua. In molti altri paesi le risorse idriche sono attualmente gestite in modo simile. Sebbene i primi gruppi furono costituiti per gestire i grossi sistemi di irrigazione sviluppati dalle pubbliche amministrazioni, recentemente ne sono stati costituiti alcuni per la gestione dell’irrigazione di falde freatiche locali. Il loro obiettivo è stabilizzarne i livelli per evitare il prosciugamento degli acquiferi e le conseguenze economiche che ciò avrebbe sulla comunità.34

Una scarsa produttività  idrica è spesso conseguenza di tariffe troppo basse. In molti paesi i sussidi portano a tariffe troppo basse che creano la percezione di un’abbondanza di risorse idriche, che invece scarseggiano. Se l’acqua è scarsa, le tariffe devono salire di conseguenza. è necessario un nuovo modo di pensare ai consumi idrici. Per esempio orientarsi verso colture che richiedono meno acqua, laddove possibile, incrementa fortemente la produttività  idrica. La produzione di riso nella zona di Pechino è calata a causa della grande quantità  d’acqua di cui il riso ha bisogno. L’Egitto ha ugualmente ridotto la produzione del riso in favore del frumento.35

Qualunque misura incrementi i raccolti sulle terre irrigate incrementa anche la produttività  dell’acqua. Spostare verso il basso la catena alimentare delle popolazioni che consumano quantità  insane di prodotti di origine animale contribuisce a ridurre i consumi di acqua. Negli Stati Uniti, dove il consumo annuale di cereali per alimentazione e allevamento è in media di 800 chilogrammi a persona, una riduzione dei consumi di carne, latte e uova potrebbe ridurre il consumo individuale di cereali di 100 chilogrammi. Moltiplicando questa riduzione per 300 milioni di americani, si otterrebbe un taglio dei consumi cerealicoli di 30 milioni di tonnellate e un taglio dei consumi di acqua per irrigazione di 30 miliardi di tonnellate.36

La riduzione mondiale del consumo idrico a livelli sostenibili, rispetto alle risorse delle falde acquifere e dei fiumi, è da attuarsi mediante molteplici misure che riguardano non solo l’agricoltura, ma tutta l’economia. I passi più ovvi, oltre a sistemi di irrigazione più efficienti e a coltivazioni più razionali, comprendono l’adozione di processi industriali che ottimizzano i consumi idrici e che riducono i consumi domestici. Il riciclaggio delle acque urbane, è un sistema ragionevole che può essere valutato nei paesi che si trovano ad affrontare criticità  idriche.

[button size=”normal” type=”success” value=”INDIETRO” href=”https://www.indipendenzaenergetica.it/?page_id=83″] [button size=”normal” type=”success” value=”AVANTI” href=”https://www.indipendenzaenergetica.it/?page_id=81″]