Traduzione italiana a cura di
Francesco Alemanni – Claudia Bettiol – Cristina Morelli
Marialucia Santarelli – Giuliano Tallone – Dario Tamburrano
Non può lasciarci indifferenti che il presente report sia stato commissionato e seguito, non da una associazione ambientalista, ma da un gruppo trasversale ufficiale di parlamentari inglesi, che si è occupato per anni in maniera approfondita e pragmatica, del doppio problema del Picco del petrolio e del Cambiamento climatico.
Solo pochi mesi fa, nel nostro paese, abbiamo potuto sperimentare quali rapide e paralizzanti conseguenze possano avere, sul vivere quotidiano e sulle attività produttive, una prolungata scarsità di combustibili e di approvvigionamenti alimentari, sopratutto quando uniti alla manifestazione di fenomeni climatici eccezionali.
Questi giorni di nuovo, mentre per i carburanti si avvicina la soglia, non solo psicologica, dei 2 euro al litro e si profila all’orizzonte l’ipotesi di nuove accise sull’energia, una siccità generalizzata, precoce e persistente, in Italia e nel Mondo, sta mettendo a severo rischio la produttività del settore agro-alimentare.
E’ quindi ancora più sconcertante che fattori tanto fondamentali per l’economia reale e la prosperità di una nazione, come l’energia e la stabilità climatica, non occupino in Italia il posto che gli compete nell’agenda politica. Al contrario assistiamo da parte dell’esecutivo ad una sorta di accanimento terapeutico, ispirato al paradigma novecentesco della crescita economica e diretto al mantenere in vita un sistema finanziario, monetario e fiscale fondato sulla creazione perpetua del debito, che ha chiaramente dimostrato la sua inadeguatezza nel garantire stabilmente ricchezza e diritti ai popoli e che sta portando l’intero pianeta al default economico e ambientale.
Termini come ‘riduzione dello spread’, ‘pareggio di bilancio’, ‘debito pubblico’, sono entrati in poco tempo nella terminologia corrente dei media mainstream (e quindi dell’uomo comune). D’altra parte, altre parole e tematiche come ‘picco del petrolio’ , ‘ERoEI’, ‘Piano Energetico Nazionale’, ‘fertilità del suolo’ e ‘disponibilità idrica’, rimangono in secondo piano, se non sconosciute o minimizzate.
Il contenuto politico di questo documento, è pertanto talmente inusuale e controcorrente da apparire in Italia quasi provocatorio. Suona come un’eresia, la proposta di un sistema di decrescita progressiva dei consumi energetici con dei budget contingentati annualmente stabiliti dallo Stato; ed è un atto rivoluzionario delineare un nuovo modello di fiscalità dell’energia che premi i comportamenti virtuosi di ogni singolo cittadino valutandone i costi dello stile di vita in termini di kWh utilizzati e di carbonio emesso.
E’ proprio quest’ultimo passaggio concettuale, “il ragionare secondo energia e carbonio e non secondo moneta”, che delinea sullo sfondo, quel necessario salto di paradigma in grado di permettere alla collettività di ricollegarsi alla realtà fisica dell’esistente e di incrementare in maniera consapevole la propria resilienza di fronte alle sfide epocali che il Picco del Petrolio e i Cambiamenti climatici pongono alla nostra generazione.
San Giovanni a Piro (SA) – 4 aprile 2012 |
Dario Tamburrano – Transition Italia (nodo italiano del Transition Network) |