PIANO B 4.0 | 2.3 Agricoltura in sofferenza: l’acqua va in città 


Mentre la disponibilità  mondiale di acqua dolce si va riducendo, gli agricoltori hanno accesso a una parte sempre più scarsa di questa risorsa in diminuzione. Se le tensioni per l’acqua tra le nazioni occuperanno sicuramente i titoli dei giornali, quello che preoccupa di più i politici locali è lo scontro per l’uso delle risorse idriche tra le città  e le attività  agricole. L’economia dell’acqua in questa competizione non volge a favore dell’agricoltura, semplicemente perché per produrre il cibo ne occorre un’ingente quantità . Ad esempio, mentre sono necessarie solo 14 tonnellate d’acqua per produrne una di acciaio, ne occorrono 1.000 per ottenere una tonnellata di grano. In quelle nazioni dove ci si preoccupa di far crescere l’economia e creare posti di lavoro, l’agricoltura diventa una voce a margine.50

Molte delle più grandi città  del mondo, come Los Angeles, Il Cairo e Nuova Delhi, possono aumentare il loro consumi idrici solo sottraendo acqua all’agricoltura. Questa competizione tra città  e campagna per l’uso dell’acqua presente nel sottosuolo si va facendo molto aspra in tutta l’India. Da nessuna parte il problema è tanto evidente quanto a Chennai (prima Madras), una città  di 7 milioni di abitanti nel sud dell’India. Poiché i governanti della città  si sono dimostrati incapaci di fornire acqua ad alcuni dei suoi abitanti, è nata una fiorente attività  di camion cisterna che l’acquistano dagli agricoltori e la trasportano agli assetati residenti urbani.51

Per gli agricoltori intorno alla città , il prezzo dell’acqua supera di molto il valore dei raccolti che vi si possono ottenere. Sfortunatamente le 13 mila cisterne che portano l’acqua a Chennai stanno estraendo dalle riserve idriche sotterranee della regione. Le falde idriche si stanno abbassando e i pozzi più superficiali si sono seccati. Alla fine anche quelli più profondi si prosciugheranno, togliendo a queste comunità  la loro fonte di cibo e il loro sostentamento vitale.52

Gli agricoltori cinesi lungo il corso dello Yuma a valle di Pechino si accorsero nel 2004 che il fiume aveva smesso di scorrere. Nei pressi della capitale era stata costruita una diga di deviazione per fornire acqua alla Yanshan Petrochemical, un’azienda di proprietà  statale. Anche se gli agricoltori protestarono vivamente, fu una battaglia persa. Per i 120 mila agricoltori a valle della diga, la perdita dell’acqua potrebbe compromettere la loro capacità  di sostenersi con l’agricoltura.53

Nelle grandi pianure meridionali degli Stati Uniti, dove è utilizzata tutta l’acqua disponibile, il crescente bisogno idrico delle città  e di migliaia di piccole località  può essere soddisfatto solamente sottraendo acqua all’agricoltura. Un mensile californiano, The Water Strategist, dedica molte pagine alla lista degli scambi commerciali di partite d’acqua che sono avvenuti nell’ovest degli Stati Uniti il mese precedente. Non passa giorno lavorativo senza una vendita.54

In Colorado si svolge uno dei più attivi mercati mondiali d’acqua. Città  e villaggi in uno stato con un’alta immigrazione stanno comprando da agricoltori e proprietari di ranch i diritti per gli usi idrici irrigui. Nel bacino superiore del fiume Arkansas, che occupa un quarto della parte sud-orientale dello stato, Colorado Springs e Aurora (un sobborgo di Denver) hanno comprato i diritti per l’acqua a un terzo delle aziende agricole del bacino.55

Acquisti molto più importanti sono stati conclusi da alcune città  della California. Nel 2003, San Diego ha acquisito i diritti per 247 milioni di tonnellate d’acqua all’anno dagli agricoltori della vicina Imperial Valley, il più grande trasferimento di risorse idriche nella storia degli Stati Uniti con un accordo valido per i prossimi 75 anni. Nel 2004, il Metropolitan Water District, che fornisce acqua a 18 milioni di californiani in molte città  del sud, negoziò l’acquisto dagli agricoltori di 137 milioni di tonnellate l’anno per i prossimi 35 anni. Senza acqua per l’irrigazione questa terra fertilissima è un deserto. Gli agricoltori che stanno vendendo i diritti del loro approvvigionamento idrico desidererebbero continuare a coltivare le loro terre, ma da parte degli amministratori delle città  vengono offerte somme di denaro che mai potrebbero guadagnare con la vendita dei raccolti. Le aree irrigate in California si sono ridotte del 10% tra il 1997 e il 2007, mano a mano che gli agricoltori hanno ceduto alle città  i loro diritti per l’utilizzo delle acque irrigue.56

Che sia per diretta espropriazione governativa, o perché le città  sono in grado di pagare ai contadini più di quello che guadagnerebbero coltivando, o semplicemente perché le città  scavano pozzi più profondi, che i contadini non possono permettersi, comunque gli agricoltori stanno perdendo la guerra dell’acqua.

Storicamente, la scarsità  delle risorse idriche è sempre stato un problema locale. Compito dei governi nazionali è stato il mantenimento dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta idrica. Oggi ci si trova di fronte a un cambiamento, perché la penuria supera i confini nazionali a causa del commercio internazionale di cereali. Poiché produrne una tonnellata comporta l’utilizzo di 1.000 tonnellate d’acqua, importare cereali è la maniera più efficiente di importare acqua, un sistema in ultima analisi utilizzato dalle nazioni per aggiustare la contabilità  dei loro bilanci idrici. Per similitudine, investire sui futures legati ai cereali è in un certo senso come investire sui futures dell’acqua.57

Il Medio Oriente e il Nord Africa, dal Marocco fino all’Iran, si sono trasformati nei mercati più promettenti per il frumento di importazione. Poiché ogni paese posto in queste regioni sta oltrepassando i propri limiti idrici, la crescente domanda urbana d’acqua può essere soddisfatta solo sottraendo le risorse irrigue all’agricoltura. L’Egitto negli ultimi anni è diventato il più grande importatore di grano negli ultimi anni. Attualmente ne compra dall’estero quasi il 40% del proprio consumo totale. Questa dipendenza riflette una crescita demografica eccessiva rispetto al grano che può essere prodotto utilizzando l’acqua del Nilo. L’Algeria, con 34 milioni di abitanti, importa più del 70% del grano di cui ha bisogno.58

Complessivamente, nel corso dell’ultimo anno, l’acqua richiesta per produrre frumento e altri prodotti agricoli, importati nel Medio Oriente e nel Nord Africa, è stata pari alla portata annuale del Nilo all’altezza della diga di Assuan. In effetti, il deficit idrico della regione può essere immaginato come un secondo fiume Nilo che scorre nella regione sotto forma di cibo importato.59

Si è spesso detto che nel futuro le guerre verranno combattute in Medio Oriente più per l’acqua che non per il petrolio: quel che è certo è che la competizione idrica avviene all’interno dei mercati cerealicoli mondiali. Oltre a questo, numerose nazioni dell’area stanno ora cercando di acquistare terre in altre nazioni e, quello che è più importante, l’acqua che contengono. Per sapere dove nel futuro si concentrerà  la penuria cerealicola, è necessario guardare dove oggi è in corso un deficit idrico. Finora i paesi importatori della maggior parte del loro fabbisogno di grano sono state le nazioni più piccole. Attualmente stiamo assistendo a crescenti deficit idrici in Cina e in India, entrambi con più di un miliardo di abitanti. Qual è il momento nel quale la scarsità  idrica si trasforma in scarsità  alimentare?60

Immagine integrativa da sito esterno

Deficit idrico medio (1901-1995) nelle aree coltivate

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